Articolo tratto da www.protezionecivile.gov.it
Sono state firmate il 14 febbraio 2014 dal Presidente del Consiglio dei Ministri le Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio.
Il documento, che ha ottenuto l'intesa della Conferenza unificata lo scorso 6 febbraio, oltre a stabilire l'area da evacuare cautelativamente in caso di ripresa dell'attività eruttiva, definisce i gemellaggi tra i 25 Comuni che hanno aree ricadenti proprio nella cosiddetta zona rossa e le Regioni e Province Autonome che accoglierebbero nei loro territori la popolazione evacuata. Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa sono, infatti, sia quelle soggette ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici (zona rossa 1) sia quelle soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico (zona rossa 2).
In particolare, saranno i successivi protocolli d'intesa che Regioni e Province Autonome dovranno sottoscrivere con la Regione Campania e le amministrazioni comunali interessate - d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile - a rendere effettivamente operativi i gemellaggi, prevedendo specifici piani per il trasferimento e l'accoglienza della popolazione da assistere.
Nel frattempo, entro 45 giorni da quando le Disposizioni del Presidente del Consiglio verranno pubblicate in Gazzetta Ufficiale, il Capo del Dipartimento della Protezione civile - d'intesa con la Regione Campania e sentita nuovamente la Conferenza Unificata - dovrà fornire alle diverse componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile le indicazioni per l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza previste per lo specifico rischio vulcanico al Vesuvio, aggiornamento che dovrà compiersi entro i successivi quattro mesi.
La pianificazione nazionale nasce dal concorso delle pianificazioni di tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni centrali e periferiche, alle organizzazioni di volontariato e alle società di servizi: l'obiettivo del piano di emergenza nazionale, infatti, è quello di assicurare la mobilitazione di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile come un'unica organizzazione volta a portare soccorso e assistenza ai cittadini.
Infine, si riportano di seguito i gemellaggi tra i 25 Comuni della zona rossa e le Regioni e Province Autonome.
Regione/Provincia Autonoma | Comune |
Piemonte | Portici |
Valle d'Aosta | Nola |
Liguria | Cercola |
Lombardia | Torre del Greco Somma Vesuviana |
Province Autonome di Trento e Bolzano | Pollena Trocchia |
Veneto | San Giuseppe Vesuviano Sant'Anastasia Pomigliano d'Arco (enclave nel territorio di Sant'Anastasia) |
Friuli Venezia Giulia | Palma Campania |
Emilia Romagna | Ercolano |
Toscana | San Giorgio a Cremano |
Umbria | San Gennaro Vesuviano |
Marche | Poggiomarino |
Lazio | Ottaviano Napoli (parte della circoscrizione di Barra - Ponticelli - San Giovanni a Teduccio) |
Abruzzo | Terzigno |
Molise | Massa di Somma |
Puglia | Torre Annunziata San Sebastiano del Vesuvio |
Basilicata | Boscotrecase |
Calabria | Boscoreale |
Sicilia | Scafati Trecase |
Sardegna | Pompei |