Sul BURC n. 86 del 29 Dicembre 2014 è stata pubblicata la Delibera della Giunta Regionale n. 669 del 23.12.2014 ad oggetto Rischio vulcanico in area flegrea. Delimitazione della zona rossa.Presa d'atto delle proposte comunali
Campi Flegrei
RISCHIO VULCANICO
I Campi Flegrei sono una vasta area di origine vulcanica situata a nord-ovest della città di Napoli. Si tratta di una zona dalla struttura singolare: non un vulcano dalla forma di cono troncato ma una vasta depressione o caldera, ampia circa 12x15km.
Nel 1538 si è verificata l’ultima eruzione che, pur essendo fra le minori dell’intera storia eruttiva dei Campi Flegrei, ha interrotto un periodo di quiescenza di circa 3000 anni e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine al cono di Monte Nuovo, alto circa 130 m. Da allora, l’attività ai Campi Flegrei è caratterizzata da fenomeni di bradisismo, attività fumarolica ed idrotermale localizzata principalmente nell’area della Solfatara.
La storia eruttiva dei Campi Flegrei è dominata dalle eruzioni dette dell’Ignimbrite Campana e del Tufo Giallo Napoletano. Questi eventi sono stati così violenti che i volumi di magma prodotti e la velocità con cui sono stati emessi hanno causato collassi dell’edificio vulcanico e originato caldere. Per questo, la forma dell'area è quella di un semicerchio che ospita numerosi coni e crateri vulcanici.
La parola "flegrei" che deriva dal greco flègo "brucio", "ardo", non è però riferita alle manifestazioni eruttive poiché in epoca romana il vulcano era quiescente da secoli. L’attributo sembra piuttosto derivare dalla presenza di numerose fumarole e acque termali, conosciute e sfruttate fin dall’antichità. Nella zona sono infatti riconoscibili diverse aree soggette ad un vulcanismo di tipo secondario, come fumarole e sorgenti termali. In particolare, nell’area della Solfatara si verificano manifestazioni gassose mentre le località di Agnano, Pozzuoli, Lucrino sono note per le acque termali.
Il fenomeno del bradisismo, che caratterizza l'area, comporta fasi di lento abbassamento (subsidenza) alternate a fasi di sollevamento più rapido dell'area interessata. Le fasi di sollevamento rapido sono accompagnate da numerosi terremoti (sciami sismici) che non raggiungono magnitudo elevate, ma che, essendo molto superficiali, sono facilmente avvertibili e possono causare danneggiamenti. A partire dal 2005, la caldera dei Campi Flegrei è caratterizzata da una nuova fase di sollevamento del suolo che, dal 2006 a oggi, si è innalzato di oltre un metro. Dal 2012 per questo vulcano è stato dichiarato il livello di allerta giallo. Nel corso del 2023, si è registrato inoltre un ulteriore aumento della frequenza dei terremoti.
L’attività vulcanica e il bradisismo nei Campi Flegrei sono in costante evoluzione.
Il 3 ottobre 2023 la Commissione nazionale Grandi Rischi – Settore rischio vulcanico, su richiesta di parere da parte del Dipartimento della protezione civile, ha confermato il livello di allerta giallo, evidenziando tuttavia la necessità di approfondire l’analisi con specifiche riunioni, in considerazione della complessità del tema e della possibile evoluzione delle dinamiche del vulcano. Pertanto, la Commissione si è riunita nuovamente il 27 e 28 ottobre 2023, coinvolgendo anche diversi esperti nazionali ed internazionali per avere a disposizione maggiori elementi di valutazione. All’esito di queste riunioni la Commissione rileva che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo. In particolare, ritiene che il quadro complessivo – pur se non di univoca interpretazione – faccia comunque emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente. La Commissione, pertanto, ritiene opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile si intensifichino ulteriormente e si preparino all’eventuale necessità di passare rapidamente dall'attuale livello di allerta giallo a un livello di allerta superiore.
Fonte: Dipartimento Protezione Civile
IL BRADISISMO AI CAMPI FLEGREI
I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva caratterizzata dal fenomeno del "bradisismo": una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento, alternate a fasi di sollevamento più rapido, queste ultime accompagnate generalmente da terremoti superficiali e di bassa magnitudo.
Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera, ancora in atto. Nel corso del 2023 si è registrato un graduale incremento nella frequenza dei terremoti. La sequenza è culminata con gli eventi del 27 settembre e del 2 ottobre che hanno avuto rispettivamente magnitudo di 4.2 e 4.0.
Per rispondere alla crisi bradisismica in atto sono state potenziate le attività di monitoraggio del vulcano e, più in generale, sono state rafforzate le azioni di prevenzione del Sistema di protezione civile. In particolare, il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023 ha previsto misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei.
Scheda informativa sulle attività dell'Osservatorio vesuviano
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