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"Con la definizione da parte del Governo della zona rossa del Vesuvio e dei gemellaggi, si stabilisce una pietra miliare per il Piano di emergenza Rischio Vesuvio: i 700mila abitanti interessati (150mila in più rispetto al precedente Piano), in caso di necessità verrebbero trasferiti nelle Regioni gemellate, sostenuti dallo Stato."

Così l'assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza, sul provvedimento firmato questa mattina dal presidente del Consiglio dei Ministri, relativo alle disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio.

"Partirà ora - ha detto l'assessore Cosenza - il lavoro congiunto di Regione Campania, Dipartimento nazionale di Protezione civile e delle altre Regioni gemellate, per stabilire le modalità organizzative di dettaglio, di concerto con i Comuni interessati.

"Da mesi, la Regione, attraverso il Dipartimento per le Politiche territoriali, ha intrapreso le azioni per il coordinamento della mobilità dei cittadini, le modalità di evacuazione degli ospedali e di messa in sicurezza dei beni culturali, di concerto con il Mibac.

"Scattano da oggi i vincoli urbanistici previsti dalla legge regionale 21 del 10 dicembre 2003, per la zona rossa 1 "ad alto rischio vulcanico" per flusso piroclastico.

"Oltre ai 21 Comuni già inclusi nella vecchia zona rossa, entrano ora porzioni delle municipalità del Comune di Napoli di San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli, una piccola area del Comune di Nola, e parti dei Comuni di San Gennaro Vesuviano, Palma Campania e Poggiomarino. Le rimanenti aree di questi ultimi tre Comuni e l'intero Comune di Scafati rientrano invece nella nuova zona rossa 2, dove il problema potrebbe essere dell'eccesso di carico sui tetti dovuta alla ricaduta delle ceneri, in base alla direzione prevalente dei venti.

"Con la delibera e il bando con cui vengono stanziati 15 milioni di euro per i Piani di protezione civile (di cui al Burc n. 9 del 3 febbraio scorso), la Regione Campania ha previsto un incremento del finanziamento pari al 25% per i comuni situati in zone a rischio vulcanico. Il nostro obiettivo - ha concluso Cosenza - è quello di avere, specialmente nelle aree del territorio maggiormente esposte ai rischi naturali, piani chiari e a misura di cittadino."