Antincendio boschivo

Sul BURC n. 58 del 24 Luglio 2017 è stato pubblicato il Decreto Dirigenziale n. 48 del 21.07.2017 ad oggetto "Approvazione Modello di intervento per la lotta attiva contro gli incendi boschivi anno 2017".

Si riporta, di seguito, l'introduzione del documento "Modello di Intervento per la lotta attiva contro gli incendi boschivi anno 2017".

 

Per quanto attiene agli interventi di contrasto a terra degli incendi occorre differenziare le due "stagioni" che connotano l'attività AIB:

  • periodo di massima pericolosità, di norma dal 15 giugno al 30 settembre
  • restante periodo dell'anno

Il primo periodo vede il coinvolgimento potenziale di tutti gli Enti e Amministrazioni in precedenza richiamate.

Per le attività relative al secondo periodo, cosiddetto di non massima pericolosità, si rimanda al paragrafo specifico, ove vengono illustrate quelle attività di prevenzione degli incendi e di controllo sull'applicazione delle norme di salvaguardia per i boschi danneggiati dal fuoco.

Il presente Modello di Intervento è stato predisposto allo scopo di definire i compiti ed i ruoli dei soggetti istituzionali del sistema integrato regionale di protezione civile che assicurano il concorso all'attività di previsione e lotta attiva degli incendi boschivi e di interfaccia urbano-rurale e alla gestione dei rischi derivanti. Questo documento tra l'altro si pone l'obiettivo di avviare la completa integrazione tra i due Uffici sino ad oggi preposti alla lotta agli incendi boschivi, ovvero la Direzione Generale Governo del Territorio, Lavori Pubblici e Protezione Civile e la Direzione Generale Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Sono delineati gli aspetti programmatici e operativi delle attività di pianificazione di protezione civile finalizzate alla tutela dell'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da incendi boschivi e di interfaccia urbano-rurale, nell'ambito del quadro legislativo e regolamentare vigente e, in particolare, delle specifiche raccomandazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, comunicate in data 21 giugno 2013 e pubblicate nella G.U. n. 150 del 28 giugno 2013, e da ultimo gli Indirizzi operativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile prot. DPC/RIA/39196 del 13.06.2017.

Nell'egida del vigente ordinamento giuridico e amministrativo regionale e delle peculiarità delle competenze scaturenti, la pianificazione individua gli ambiti funzionali ed operativi e le modalità di attuazione degli interventi programmati per il conseguimento degli obiettivi istituzionali, assegnati alle Regioni, in materia di protezione civile, ai sensi della legge n. 225/92 e dei successivi provvedimenti adottati dallo Stato e dalla Regione, a seguito del processo di decentramento amministrativo, avviato con la Legge n. 59/97 e con il successivo Decreto Legislativo n. 112/98, confermato nei contenuti e nelle linee essenziali in tema di materia concorrente dalla modifica del Titolo V della Costituzione.

Le competenze relative alle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, nella regione Campania, erano attribuite attribuite al Direzione Generale Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che predisponeva ogni anno il Piano AIB, attuandolo attraverso il coordinamento, effettuato dalla Sala Operativa del C.O.R. Regionale, con gli altri Enti, quali il C.F.S., gli S.T.A.P.F. e gli EE.DD., e con la compartecipazione della protezione civile regionale, in relazione alle attività di soccorso alle popolazioni, di verifica dell'agibilità delle strutture e/o infrastrutture danneggiate dagli incendi e di rimozione del pericolo incombente.

Tale assetto di competenze è stato drasticamente modificato, a livello nazionale, dal D.lgs. 177/2016 che ha determinato l'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri e nuove attribuzioni al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e a livello regionale, dalla DGR n. 619/2016 che ha sancito il passaggio delle competenze attinenti al contrasto dell' incendio boschivo e di interfaccia, in capo alla Direzione Generale Governo del Territorio, Lavori Pubblici e Protezione Civile.

Per dare attuazione al dettato normativo di cui al predetto D.Lgs e a quanto sancito dall'Accordo Quadro Nazionale, siglato il 4 maggio u.s., che individua le modalità della collaborazione tra il C.N.VV.F. e le regioni interessate, nell'esercizio dei rispettivi compiti in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e di concorso del Corpo stesso alle attività di previsione e prevenzione nella medesima materia, la Direzione Regionale VV.F. Campania concorre, sulla base di apposita convenzione da stipulare con la Regione Campania, alle attività di contrasto agli incendi boschivi con l'ausilio di mezzi da terra ed aerei.

Le attività della protezione civile, in materia di rischio incendi boschivi, sono finalizzate, alla programmazione e alla realizzazione di interventi idonei a fronteggiare gli effetti indotti dall'evento sulle popolazioni, sull'ambiente, sugli insediamenti abitativi, sulle infrastrutture e sulle attività produttive.

In relazione agli incendi di interfaccia, si richiama quanto disposto in merito dall'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 agosto 2007, n. 3606, recante: "Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e della regione Siciliana in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione", e s.m.i., che, all'art. 1, comma 9, dispone che i sindaci dei comuni interessati predispongono i piani comunali di emergenza che dovranno tener conto prioritariamente delle strutture maggiormente esposte al rischio di incendi di interfaccia, al fine della salvaguardia e dell'assistenza della popolazione.

La predisposizione di tali piani di emergenza necessita delle risultanze delle attività previste dalla stessa ordinanza, all'art. 1, comma 8, ovvero della perimetrazione e classificazione delle aree esposte ai rischi derivanti dal manifestarsi di possibili incendi di interfaccia, nonché dell'organizzazione dei modelli di intervento.

Nelle operazioni di spegnimento la Regione Campania assicurerà il coordinamento delle forze con proprio personale, in particolare avvalendosi del personale con la qualifica di Direttore delle Operazioni di Spegnimento DOS.

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco assicurerà il coordinamento per le aree di interfaccia.

Alle operazioni a terra per lo spegnimento provvederanno, in prima battuta, gli Enti Delegati (AA.PP. e le CC.MM.) competenti per territorio, con l'impiego del personale idoneo alla mansione.

Saranno, altresì, coinvolti nelle attività di avvistamento e supporto allo spegnimento le Organizzazioni di Volontariato Il presente modello di intervento è stato strutturato, tenendo conto dell'organizzazione e dell'articolazione a livello provinciale, delle strutture e degli enti, statali e regionali, coinvolti nella lotta attiva agli incendi boschivi, delle procedure per l'impiego della flotta aerea regionale e delle modalità di attivazione della flotta aerea dello Stato, dai Comandi dei VV. F. e dalle Forze dell'Ordine.

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